L'erba del vicino non è sempre più verde

Storie dal vicinato, Vicini e fatti divertenti

L’irrigazione automatica

Ero appena tornato dall’ufficio e avevo appena preso i cani per fare una piccola passeggiata. Stavo per rientrare a casa e distrattamente mi fermo vicino al prato. Con il telefono in mano leggo le email e le notifiche dei vari social. Non riuscivo a leggere bene e mi sono spostato sotto l’albero in modo che l’ombra eliminasse il riflesso del sole dallo schermo.

E’ bastato qualche secondo.

Un rumore sconosciuto, qualcosa che si muoveva sotto i miei piedi, il fischio dell’acqua che caricava nel tubo ed eccomi all’improvviso con il culo completamente bagnato da uno spruzzo…

Non dall’interno!!!!

Da fuori!

La piccola torretta mobile dell’irrigazione è uscita dalla terra del giardino e mi ha completamente bagnato prima le chiappe e nel giro di qualche secondo anche davanti, dalla patta in giù.

Come se non bastasse, qualche piccolo pezzo di fango – almeno spero fosse fango – decorava i miei pantaloni. Alla faccia del prato secco….. il prato era fango puro tanto che con il sig. Carl potrei andare a pesca si…. del Matsugoro, quello di Sampei!

Ecco un altro VDI:   Ultra 90

A ogni modo, sembrava che me la fossi fatta sotto. Un’incontinenza full optional, double face.

Mi sono girato tra lo stupito e l’imprecante e mi sono diretto mestamente verso il portone di casa per andare a cambiarmi sotto lo sguardo attonito e schifato della mia vicina del Mossad che avrà pensato e penserà tuttora che soffro di incontinenza fecale.

Nella zona dove ci sono i comandi per far partire l’irrigazione sono certo di aver visto, mentre mi allontanavo, il solito Nikotina Kid, che in questi anni si è autoproclamato l’uomo dell’irrigazione (che è automatica, ma lui ci mette comunque mano) ma diretto e guidato dalla mente. Proprio da lui…. il mastro impiantista del condominio, il sabotatore di tutto ciò che è meccanico o elettrico: il sig. Carl Frederiksen.

Nel frattempo è ricomparso Dexter che finalmente ha tentato di uccidermi… Ma questo è un altro post

Massimo Atzeni 

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