Tornammo a casa. Aveva comprato delle bottiglie costosissime e il vino scorse a fiumi. La serata andò avanti benissimo, tra risate, battute poi… lei, la magnetica, comincio a guardarmi con insistenza. Era seduta vicino a me e cominciò a sfiorami le mani, inizialmente mi era sembrato un caso, poi mi accorsi che ci stava letteralmente provando con me. Provai a ragionare evitando di farmi dei film e non ci riuscii.
Non so bene come ma di li a poco…. le cose capitolarono. In poco tempo abbandonammo il tavolo e ci trovammo tutti e 4 in camera da letto.
Quello che successe dopo lo terrò per me, vi faccio immaginare ma non nego che fu l’esperienza più assurda (e per me più bella della mia vita). Molti potranno parlare di gelosie o altro, io credo che tutto in quel momento fosse basato sul gioco e così riuscii a viverlo: un meraviglioso, intrigante gioco.
Per i mesi successivi gli incontri furono diversi e sempre bellissimi. A casa nostra, a casa loro, in un hotel, in barca e ovunque potessimo “giocare”. Dopo gli incontri tornavamo a essere le coppie perfette e integerrime che sembravamo da fuori.
Poi le cose cominciarono a non piacermi più, quando per qualche motivo che ancora oggi mi sfugge, loro decisero di coinvolgere altre persone.
Con queste nuove persone mancava il feeling e il gioco si trasformò in un semplice “atto”, completamente fine a se stesso, senza anima. Quando parlai di queste mie sensazioni negative alla mia compagna, lei ci rimase male, perché era fortemente attratta dalla cosa e non aveva le mie stesse sensazioni, anzi era infastidita dal fatto che io mi stessi in qualche modo stancando della cosa.
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