Bologna, novembre 2021.

Nell’appartamento sotto al mio si trasferisce un nuovo inquilino. Nessuno lo ha mai visto, nessuno sa se fosse stato maschio o femmina. Non produceva alcun rumore se non il peggiore di tutti. L’oboe.

Ha suonato quel maledetto strumento dalle 8 del mattino fino a mezzanotte. Ma non vi parlo di una cosa alla Pietro Morello che almeno sarebbe stato piacevole da ascoltare. No. L’unica melodia udibile era un fantastico “do re mi fa sol la si do si la sol fa mi re do”. Senza pause. Sempre le stesse note in questo ordine. Dalla mattina alla sera.

Poi da un giorno all’altro non si è sentito più nulla. Supponiamo sia stato sfrattato.
Successivamente a lui è subentrato l’invasato con le partite di calcio. Stato un mese e poi volatilizzato anche lui, ma nonostante i party con decine di amici in casa ed il casino allucinante fino a tarda notte, era comunque meno fastidioso dell’oboista.

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Luca

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