Il palazzo in cui abito è dislocato in modo che una porzione dello stabile sia adibita a piccolo centro commerciale con un supermercato di media grandezza.

Mai avuto problemi né con il supermercato, né con i clienti, ma da qualche mese, c’è un ragazzo proveniente dal Sudan che vende piccoli oggetti, come calze, accendini e cose di questo genere. Lo si trova quasi sempre davanti alle corsie per i carrelli (adiacenti all’ingresso del palazzo in cui abito). Chi vuole e chi può, gli dà un Euro o qualche spicciolo. Qualcuno compra da lui un paio di calze o un accendino, ma più spesso, la gente gli passa qualcosa senza voler nulla in cambio perché lui ha un sorriso bellissimo e credetemi, vi illumina la giornata.

Forse è proprio per questo che molti gli comprano anche qualcosa da mangiare e lui ringrazia sempre con qualche parola in un italiano non molto comprensibile. È una persona gentile, non insistente e in linea di massima, benvoluto da tutti. Insomma, tutto bene, tutto tranquillo, tutto in armonia, almeno fino a quando, le temperature si sono abbassate notevolmente ed il ragazzo ha deciso di passare la notte, coperto con qualche straccio in un punto del palazzo, adiacente al supermarket.

Il problema nasce quando due ragazzine, tornando a casa una sera, poco dopo la chiusura del supermarket, notano un mucchio di cartoni, stracci e cianfrusaglie nel punto in cui, i portici del palazzo, creano una piccola insenatura. Per ripararsi dal freddo, il ragazzo ha creato, un piccolo ricovero per la notte.

Le ragazze, evidentemente non erano a conoscenza della cosa e quando si sono avvicinate, probabilmente incuriosite, il ragazzo si è mosso ed è uscito dal suo letto di cartoni. Le due si sono spaventate, correndo via ed urlando come matte, ma in realtà non è successo assolutamente nulla… solo che…

Una di queste è la figlia del mio vicino.

La mattina successiva il market era ancora chiuso ed il ragazzo dormiva.

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Vicino

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