Voglio raccontavi del mio anziano vicino Marco.
Specifico subito che Marco è deceduto da un paio d’anni e attualmente l’appartamento dove viveva, è vuoto. Marco è stato un vero incubo, ma ha vissuto poco vicino a noi. Prima di lui c’era sua sorella: una donna tranquilla e gentile, molto timida, ma a cui tutti volevano bene.
Quando Marco viene a vivere con la sorella, comincia il casino: in modo particolare la televisione che lui tiene a volume impossibile e i litigi con l’anziana sorella, che sono all’ordine del giorno (e della notte). Purtroppo la loro sala da pranzo confina con la camera di mio figlio: La notte il bambino fa fatica a dormire a causa dei volumi e delle litigate tra i fratelli.
Poi un giorno, Marco riesce, in qualche modo a far ricoverare la sorella in un istituto diventando a tutti gli effetti il “padrone incontrastato dell’appartamento”. Tutti riuscivamo a percepire i suoi modi di fare da prevaricatore nei confronti della sorella. Non so esattamente cosa sia successo, ma so che da quel giorno non vedemmo più la sorella e ad oggi, mentre scrivo, la stessa è ancora ricoverata in un ospizio.
Come dicevo la televisione andava a volume impossibile. Una notte stremato dal rumore, con mio figlio che non riusciva a dormire. Decido di agire: sono le 4 del mattino, vado a bussare alla porta, non risponde. Comincio a bussare sempre più forte, ma lui si deve essere addormentato con la televisione accesa. Decido di staccargli la luce, scendo dove ci sono i contatori e “puff” giù il contatore.
Lui si deve essere svegliato non sentendo più il casino assurdo. Si accorge che non c’è più la luce e dopo aver tirato giù diversi santi, va a riattaccare la luce (non sente bussare alla porta ma sente che non c’è più il volume al massimo… boh).
Per attaccare la luce, lascia la porta di casa aperta, va di sotto e riattiva il contatore. A quel punto, la televisione si riaccende con la porta di casa aperta e il volume massimo rimbomba per tutto il palazzo. Si svegliano praticamente tutti e mi alzo anche io dal letto. C’è una puzza nell’aria che sembra una fogna.
Lo incontro mentre torna verso il suo appartamento. Dalla porta aperta arriva un casino esagerato e una puzza assurda. Mi accorgo che altri condomini sono sulle scale a urlargli che è mattina, che deve spegnere la televisione e che è ora di smetterla con queste abitudini.
Sicuramente con aria un po’ incazzata, gli dico che non accetterò più questi volumi di notte, perché abbiamo diritto di dormire. Penso in modo particolare a mio figlio che si ritrova in una situazione davvero difficile, non riuscendo a dormire la notte.
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