La “cara” nonnina era solita non prendersela solo con i bambini del quartiere (che giocavano negli spazi pubblici in orari normali), ma anche con gli adulti.

Tralasciando i problemi con l’acqua buttata a fiumi nelle strade del quartiere, con il rischio di far scivolare le persone a ogni ora, o l’acqua direttamente dal suo giardino nelle nostra fondamenta di casa, la signora aveva grossi problemi anche con le auto dei residenti.

Il quartiere si era sviluppato a partire dal 1914 in poi. La maggioranza dei residenti avevano inizialmente grandi case circondate da altrettanto grandi cortili. Con il crescere delle famiglie, le case venivano divise tra fratelli e cugini, riducendo un po’ la metratura di ciascuno. Il cortile invece, quasi sempre restava in comune per ogni nucleo familiare allargato, quindi risultava comodo per parcheggiare diverse macchine.

Per arrivare nel proprio cortile ognuno, doveva necessariamente e logicamente passare dalla strada pubblica e comune del quartiere. Quest’ultima è piuttosto ampia (due macchine si scambiano tranquillamente tra loro contemporaneamente), e se all’inizio era pensata per calessi e cavalli, si è adattata bene anche per le macchine in epoca moderna.

Niente di particolarmente strano, tranne per il fastidio che alla nonnina davano le auto che passavano davanti al suo portone esterno del giardino (così come passavano vicino ai portoni di una ventina di altre case abitate da gente palesemente normale a differenza sua).

Trattandosi di una strada di quartiere con una leggera inclinazione e rivestita di pietra calcarea bianca, le auto procedevano lentamente, tipo a passo d’uomo, quindi nessuno ha mai capito per quale motivo alla nonnina dava così fastidio il passaggio delle macchine, arrivando a chiamare un muratore di sua iniziativa, per far costruire una “montagnola” di cemento alta una 50ina di centimetri con il diametro della ruota di un tir.

Un bel giorno i suoi vicini si sono svegliati, sono usciti dai propri portoni e hanno visto questa collinetta piazzata poco più in là dell’ingresso della nonnina. Ovviamente in tanti hanno reagito fino a quando qualcuno l’ha fatta rimuovere.

Tempo poche settimane e la montagnola rispunta esattamente in mezzo alla via, e se prima una macchina poteva con difficoltà passare, questa volta non passava nessuno creando in continuo litigate e discussioni con tutti quelli che li abitavano di fronte o a fianco.

Niente da fare: ogni volta che veniva rimossa, la collinetta di cemento rispuntava da un’altra parte, continuando a infastidire tutti fino a….

Beh, fino alla dipartita della nonnina.

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