12 anni fa mi trasferisco nella mia attuale casa, un appartamento in un piccolo condominio.

Son stata la prima a venire a vivere qui e quando lo feci, chiesi se la proprietà attaccata al mio giardino (in quel momento occupata da una ditta chiusa) sarebbe stata venduta, affittata o cosa. Mi assicurarono che non avevano intenzione di farci nulla e sarebbe rimasta così.

Io sono misofonica, non posso farci nulla, il rumore mi manda fuori di testa. Quindi, tranquilla che il quartiere fosse estremamente silenzioso, mi trasferisco con la mia famiglia.

Tempo qualche mese e vedo che la ditta ha cambiato nome e cominciano a girare dei camioncini, niente di che e senza grandi casini, quindi chiedo, ma mi assicurano che hanno affittato ma sarà sempre così, niente di che.

Tempo un anno e mi ritrovo con una ditta che consegna e ritira elettrodomestici, inizia alle 6 del mattino e termina alle 20. Passano ancora mesi e mi trovo attaccato alla recinzione del mio giardino, proprio davanti a me, un cassone nel quale buttano gli elettrodomestici usati calandoli dall’alto con un muletto.

Questo avviene incessantemente tutto il giorno.

Arrivano camion, caricano, scaricano e buttano nel cassone, e ogni volta il rumore è una bomba scaricata in giardino.
A questo si aggiunge il ragno che quando il cassone è pieno viene a svuotarlo, prendendo gli elettrodomestici e buttandoli nel cassone del camion che li porta via, oppure trascinano il cassone pieno di elettrodomestici per attaccarlo ad un altro camion.

Ogni volta mi tremano i vetri, i bicchieri nel mobile, mi vibra il pavimento. Cerco di parlare con il proprietario ma niente, mi insulta dandomi della povera che non sa cosa vuol dire avere una ditta e pagare le tasse. Come se io mi grattassi tutto il giorno il culo.

Gli chiedo almeno di spostare il cassone da davanti al mio giardino, mi ride in faccia e dice che non può. Più passa il tempo e più il rumore aumenta.

Chiamo l’Arpa 2 volte. Il rumore rilevato supera di non ricordo più quante volte il limite consentito.
Iniziano a volarmi in giardino pezzi di elettrodomestici, legni, vetri, spazzatura di ogni tipo. A momenti un giorno un pezzo di forno non prende in testa un amico di mio figlio. Quindi non posso più uscire in giardino, rischio la vita.

Chiamo carabinieri, vigili, polizia, tutti mi rimbalzano ad altri. Nessuno che mi aiuta, se non dicendo che devo fare io una causa legale per la quale in quel momento non avevo i soldi.

Quindi subisco tutto questo e sclero, arrivo a sobbalzare ad ogni rumore che sento, ho gli attacchi di panico. Non riesco più a dormire perché so già che alle 6 qualcuno mi sveglierà gettando elettrodomestici nel cassone o gridando come dei pazzi o con la musica a palla.

Se ne sbattono tutti, è l’anarchia più totale dalle 6 del mattino alle 20 o più per 6 giorni alla settimana. Coi camioncini spaccano muretti facendo le curve strette, disfano il muro di recinzione della mia vicina (una vecchina di 80 anni) sfondandole il garage, vanno in giro per strada col muletto senza targa, lasciando spazzatura ovunque, bloccano la mia via tutte le mattine coi camion che devono caricare per ore.

Nessuno dice niente. Faccio una petizione nella via da consegnare in comune, ma pochi firmano perché hanno paura. Faccio uscire un articolo sul giornale. Niente, non cambia niente. Al limite della follia, ormai esausta, dopo anni così, la guardia di finanza interviene e chiude tutto per non so quali illeciti, ma finalmente è la pace.

Quando guardo fuori verso la ditta, ormai chiusa, vi giuro che ho ancora i brividi e una strana voglia di vomitare.

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Luca

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