Gira voce che potrebbe essere stato un segnale.
Un modo per dire: “Nessuno è al sicuro. Nemmeno l’inutile.”
Oppure una performance urbana, tipo “atto di pulizia simbolica”.
Nel dubbio, Sergio ora riceve la posta in mano.
Il postino bussa, lui esce, prende e firma.
Ha detto che forse è meglio così.
Nel frattempo, al posto della cassetta rimane solo un buco rettangolare nel muro.
Pulito. Preciso.
Con un gancio arrugginito.
Ogni tanto qualcuno si ferma a guardarlo.
Come si guarda il punto dove qualcosa non dovrebbe mancare.
Ma manca.
E nessuno ha il coraggio di riempirlo.
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