Valle D’Aosta.
Abito in un condominio con 4 appartamenti. Verso le sette di sera suonano al citofono. Rispondo “chi è?”
Dall’altra parte una voce timida mi risponde “cerco Nicole”
“Chi?”
“Eh… Nic.. Nicole””
Ci penso un attimo ma qui non abita nessuna Nicole. Rispondo: “guardi no, ma qui non abita nessuna Nicole, credo che abbia sbagliato”
La voce al quel punto si fa funerea, la risposta è un semplice “grazie, mi scusi”:
Da buon figlio di calabresi, riconosco immediatamente l’accento di un compaesano, ma non dico niente e chiudo il citofono.
Passa un’ora circa e come al solito vado a buttare la spazzatura. Poco dopo vedo in lontananza quello che sembra un sacco dell’immondizia lasciato di fianco ai bidoni e già mi sale l’incazzatura pensando a qualche vicino stronzo che ha lasciato i sacchi fuori, mentre mi avvicino al buio mi accorgo che non si tratta di un sacco ma di un ragazzo seduto sul muretto di 10cm, accovacciato con la testa china tra le braccia.
Mi prendo quasi paura, lui non alza la testa e io gli dico: “scusa ma cosa fai qui”?
Lui mi risponde: “conosci una Nicole che abita qui?”
Ahhhh questo è quello che ha citofonato prima, continuo a sentire l’accento tipico delle mie parti.
Rispondo: “No, non conosco nessuna Nicole, ma dimmi, da dove vieni?”
Lui non risponde e cerca di nascondere il viso. È un ragazzo, avrà circa 25 anni, sento che sta… piangendo!
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