Oggi vi parlerò di cattiveria, una cattiveria che priva di energia chi la subisce e nutre l’altra parte.
Parto da lontano, ovvero 23 anni fa, avevo 10 anni. Finalmente ci eravamo trasferiti nella tanto desiderata casa nuova. In quel periodo con mia sorella poco più grande avevamo il passatempo del canto e ci si divertiva dopo i compiti a cantare canzoni italiane di Battisti, Cocciante e Zero. Nulla di serio, niente microfoni. Solo due bambine che amavano cantare assieme. Ebbene la condomina del piano di su decise di presentarsi a noi lamentandosi del nostro chiasso e di smettere subito. Noi, molto diligenti, incassammo la delusione e passammo ad attività meno rumorose. Da quel momento ad ogni singolo suono emesso da noi seguiva una sua lamentela. La persona, per dovere di cronaca, oltre ad essere l’incarnazione del demonio era la tipica zitella acida che aveva fatto il vuoto attorno a sé.
Un giorno arrivò addirittura a telefonare a casa perché facevo troppo rumore sotto la doccia, e non perché cantassi o facessi chissà che cosa, ma per il getto dell’acqua troppo forte e aperto troppo a lungo. Io, un po’ per il mio carattere pacifico un po’ per stupidità, ho sviluppato negli anni la fobia del rumore emesso da casa mia. Ho 4 cuffie che alterno per ascoltare la musica e la TV, evito di appendere quadri e mensole per non dover usare il trapano e impedisco al mio attuale compagno, che vive in casa mia, di suonare la chitarra. Inoltre in ogni mia conversazione con lui o chiunque, a cadenza regolare seguono degli “shh abbassa la voce” oppure chi mi ascolta mi dice “non ho sentito, parla più forte”.
Insomma sta di fatto che da marzo 2020, con il lockdown prima e il coprifuoco dopo, nella mia zona, adesso la notte c’è un silenzio assordante a cui non siamo abituati perché viviamo a ridosso di una statale con macchine che un tempo passavano ad ogni ora del giorno e della notte. Ebbene, dalla camera della signora in questione, proprio sopra la nostra, avevamo iniziato a sentire il televisore a tutto volume fino a notte fonda. Noi, sbalorditi da tanta incoerenza e mancanza di rispetto, in modo pacato e cordiale le avevamo chiesto di abbassare almeno nei giorni feriali, in cui noi dobbiamo svegliarci alle 6 del mattino. La signora aveva ignorato la nostra richiesta. Passavano i mesi e al problema si aggiungeva il rumore di una goccia che incessantemente disturbava il nostro sonno. Eravamo andati nuovamente a lamentarci e per una settimana nessuna risposta, addirittura disattivava il campanello e chiudeva la porta in faccia al mio compagno. Per questo avevamo deciso di far intervenire l’amministratore. Il gocciolare era cessato dopo un copioso spreco d’acqua, ma non la TV. Anzi, quella peggiorava e a distanza di un anno siamo ancora così.
Io alcune volte non dormo affatto perché al disturbo si aggiunge la delusione per il genere umano, ma soprattutto il fatto di sentirmi abbandonata dalle istituzioni. Carabinieri e polizia intervengono solo se il disturbo riguarda la comunità e l’avvocato, che abbiamo assunto per mandarle inizialmente una diffida, è scettico per un’eventuale denuncia perché non abbiamo testimoni. I tappi non servono perché si sente ugualmente, e insonorizzare ha un costo inostenibile. Ergo io passo almeno due notti a settimana insonne, ho lo stomaco e l’intestino scombussolati per non parlare del mio fegato, in più da due anni proviamo ad avere un figlio, ma non arriva, e nonostante non ci sia nessun problema ormonale e fisico la ginecologa attribuisce la non riuscita allo stress.
Io trovo molto molto triste e davvero assurdo che nessuno possa fare niente per aiutarmi. Il sonno è un diritto sacrosanto eppure mi viene privato mentre lei rimane e probabilmente rimarrà impunita.
Oliver Conte
Invita qualcuno a passare la notte a casa tua, e chiedigli di testimoniare in tribunale su quanto ha visto e sentito. Se hai dei vicini che sono altrettanto infastiditi, chiedi anche a loro di testimoniare.
Chiedi alla polizia locale se hanno un fonometro per la rilevazione dell’inquinamento acustico, e richiedi il loro intervento per una misurazione sul posto. Altrimenti vi sono società private che lo fanno a pagamento. Una volta effettuate due o tre rilevazioni in orari e giorni diversi, porta le relazioni ad un altro avvocato (quello che hai non mi sembra tanto capace) e falle arrivare una bella lettera di diffida e messa in mora, facendole ben capire che se non smette farai seguito con una bella denuncia-querela.
Altrimenti affitta un’altra casa in un posto più tranquillo, ed affitta casa tua ad una famiglia di calciatori.