Categories: Storie dal vicinato

non sono il classico vicino

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Premessa: non sono il classico vicino che bussa a quelli di fianco solo perché respirano, guardano la TV, perché abbaia il loro cane o perché piangono i loro bambini.

Non ho nemmeno mai osato lamentarmi se qualche volta hanno ospiti che rumoreggiano oltre l’orario consentito. Generalmente lo fanno nel fine settimana, e questo lo tollero. Ho sopportato cose fastidiose, tipo la moglie che parla a voce altissima con i piccoli dalle 6:30 del mattino. A quell’ora sono già sveglia perché esco presto per andare a lavoro e confesso che la sua voce così alta, di primo mattino, mi irrita non poco.

Ma ho sempre evitato polemiche perché, cavolo, so bene quanto i bambini certe volte ti facciano uscire dalla grazia di Dio.

Bene, per un periodo ho avuto un brutto raffreddore con tosse, di quei malanni stagionali che in questo contesto storico ti mettono in allarme, ma che sono soltanto – grazie al cielo – parainfluenze.

Il problema è che – molti di voi capiranno – la tosse molto spesso ti colpisce in piena notte. Svegliando te e chi ti sta intorno.

Bene, ora ricollegatevi a quanto raccontato prima sui vicini, che sono persone normali ma molto spesso rumorose. In casa mia non vola mai una mosca, perché non ci sono quasi mai e al massimo faccio rumore quando passo l’aspirapolvere.

Sono le 4 di mattina, la tosse incombe e sento bussare con una certa violenza alla porta d’ingresso. Mi alzo barcollando tra sonno e spossatezza, guardo dallo spioncino e vedo che è proprio il vicino.

Mi preoccupo perché penso che sia successo qualcosa e abbiano bisogno di aiuto.

Apro con il catenaccio. Il vicino è rosso in volto e furioso. “Vogliamo dormire, smettila con quella tosse. Prendi un sedativo, ma falla finita”.

Mi rendo conto che la tosse sia fastidiosa, ma lui si pone in un modo davvero violento. Il problema è che vedo talmente tanta arroganza da non essere in grado di controbattere. Annuisco e chiedo scusa. “Ecco brava”, mi risponde.

Passo il resto della notte sveglia per “controllarmi”, ma soprattutto con il nervoso.

La tosse è passata un paio di giorni dopo, ma ho tolto loro il saluto. Ignoranti.

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