Appena arrivati scendo (da buon marito su di giri per la prima gravidanza, quindi super operativo) per spostare il copertone e far scendere mia moglie più agevolmente. Inizio subito a sentire le urla: “Come ti permetti? Il copertone è mio e non lo devi toccare!”
Sono una persona pacifica, ma iniziano seriamente a girarmi. Gli urlo di rimando che se vuole può scendere lui a sistemarselo perché io lo avrei lasciato lì. Salgo a casa e dopo dieci minuti suonano al citofono.

“Chi è?”
“Polizia, possiamo salire un minuto?”
“… certo!”

Appena entrati in casa (non avevo davvero capito cosa volessero) vedono mia moglie con il suo pancione da 8 mesi di gravidanza e, letteralmente, gli cadono le braccia.

Il VDI ha chiamato la polizia per denunciarmi per violenza privata, in quanto ho spostato lo pneumatico per far scendere mia moglie e quindi sono entrato in uno spazio di sua proprietà e toccato qualcosa di suo.

I poliziotti si seggono in cucina, gli offro il caffè, mi consigliano di evitare discussioni con uno che ha evidenti problemi psichici e comportamentali, mi fanno gli auguri per la futura nascita di mia figlia e se ne vanno scusandosi per il disturbo.

2020/2021. Io faccio il cuoco.

Devo, obbligatoriamente, indossare scarpe anti-infortunistiche per cucina, in cui sono presenti dei solchi sotto la suola per evitare pericolose cadute su acqua, olio etc. In questi solchi, inevitabilmente, si incastrano pezzi di cibo di vario genere che cadono, e (chi lavora in cucina lo sa) non hai assolutamente tempo di raccogliere. Quindi li calpesti.

Fintanto che sono umidi rimangono lì. Appena finito di lavorare si seccano e iniziano a staccarsi. Ogni giorno, tornato a casa, per rispetto verso gli altri condomini mi tolgo le scarpe sul pianerottolo fuori dal portone e salgo le scale scalzo. Alcuni pezzi però, restano inevitabilmente sul pianerottolo.

Bene. Anzi, malissimo. Il già citato VDI, convinto che io sia chissà quale cafone che si pulisce le scarpe all’ingresso appende un biglietto in bacheca: “Le scarpe puliscitele a casa!”.

Abituato alle sue uscite ignoro il biglietto, che per diverso tempo resta appeso lì. Dopo qualche mese però, arriva la novità. Pretende dal tipo che si occupa della pulizia della scala che mi inviti a smettere di pulirmi le scarpe all’ingresso, altrimenti non avrebbe più pagato la quota per la pulizia stessa.

Il tipo, persona semplice ma educata e gentile, mi spiega la situazione chiedendomi come possiamo risolvere. La soluzione? Semplice, la quota del cretino la pago io. Con il doppio guadagno di:

1) sputtanarlo davanti a tutto il condominio (la quota è di pochi euro)
2) risparmiarmi le prossime lamentele. Se non paghi la quota per la pulizia, non hai voce in capitolo su qualcosa che non paghi.

Bellissimo.

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Luca

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