Mi avvicino con passo veloce e comincio a dire educatamente (ma sicuramente seccato): “hei scusate, chi siete? Chi vi ha dato il permesso di entrare qui?”
Subito uno degli adulti, con solo un paio di bermuda e un catena d’oro da 20kg al collo, mi guarda e mi dice: “no, mi dispiace ma ci siamo prima noi!”
Mi fermo e rispondo; “no, forse non ci siamo capiti, io sono il padrone di casa e voi non avete il permesso per stare qui”.
Questo mi guarda schifito: “non mi interessa chi siete, per me potete essere anche il Papa, ma noi stiamo qui di diritto, voi che orario avete? Chi vi ha dato il permesso?”
Nel frattempo i bambini (ne conto almeno 8) continuano a giocare, ridere, tuffarsi e spargere succo di cocomero sulle sdraio. Sto cominciando a dare di matto, mi devo calmare… provo ancora a far ragionare il tizio:
“guardi, non mi sono spiegato, questa è casa mia e voi non avete alcun diritto di stare qui, quindi, vi chiedo gentilmente di andarvene subito oppure chiamo i carabinieri”
Ecco, a questo punto, scoppia una vera tragedia. Le donne cominciano a urlarmi contro ogni tipo di insulto in dialetto (al punto che ne capisco meno della metà) ma capisco bene che “sono una merda di uomo perchè non permette ai “creaturi” di giocare nell’acqua.”
Nel frattempo moglie e figli mi hanno raggiunto. Mia moglie comincia ad incazzarsi e io la conosco. Le tizie non hanno ancora finito di insultarmi che lei è già partita con “andatevene a casa vostraaaaaa, fuori dai cogl…iiiiiiiii, vi denuncioooooo”
Uno dei due uomini esce dall’acqua, sembra che si abbassi l’acqua della piscina perchè ha una pancia enorme, viene verso di me minaccioso, dicendo (capisco poco a dire il vero) che loro non se ne vanno che hanno regolarmente pagato per mezza giornata. È davvero grosso e non è affatto amichevole. Mia moglie chiama il 112 e quando lo fa, le donne cominciano a urlare più di prima cose incomprensibili.
La situazione sta diventando pericolosa. I miei figli scappano in casa piangendo, mentre mia moglie urla ai carabinieri di fare in fretta. I 4 individui, praticamente mi circondano e tornano a dire che loro hanno pagato e che io sono “fuori orario”. Cerco di spostarmi per evitare di essere circondato. Continuo a dire che se ne devono andare e loro continuano a dire che non se ne andranno perché hanno il diritto di stare li, urlano, capisco poco, ma sono minacciosi e non posso affrontarli. Cerco un modo per divincolarmi ed entrare dentro casa.
Un’ora dopo arrivano i carabinieri. Nel frattempo, a dire il vero, è successo poco: vedendo che non c’era verso di ragionare, né di farli andare via. Ci siamo praticamente barricati dentro casa mentre loro hanno ricominciato a giocare nell’acqua come se nulla fosse.
Io e la moglie siamo usciti solo dopo che le forze dell’ordine sono arrivate con la loro macchina davanti a casa.
Ci hanno messo parecchio a far capire ai tizi che erano in una proprietà privata, senza autorizzazione e che “i biglietti” che Pluto gli aveva venduto per restare in piscina non avevano alcun valore. I due erano i macellai del paese, due fratelli molto conosciuti che avevano pagato il loro pomeriggio, barattando la loro carne.
Come si è risolta la cosa?
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