Luglio 2013. Un caldo insopportabile. La casa dei miei genitori è a circa 5 ore di distanza. Sono in coda in autostrada con moglie e i miei figli, cercando di raggiungere la casa dei miei genitori.

Da qualche mese è la mia casa, da quando anche mia mamma non c’è più. Abito distante e sarà la mia (la nostra) casa delle vacanze fino a quando un giorno, magari, tornerò qui. È una casa che non ho mai vissuto perché i miei si trasferirono qui quando io ero già sposato con prole, ma era il sogno realizzato di mio padre e mia madre. Peccato che lui l’abbia vissuta solo per pochissimi anni così la casa è andata un po’ giù: mamma non aveva nè le forze, né la voglia di sistemarla.

L’ultima volta sono stato un paio di mesi fa e mi ero messo d’accordo con due persone di fiducia che abitano a pochi metri da casa dei miei. Pluto e Paperino, due vicini che i miei conoscevano bene e sui quali sapevo di poter contare perchè me la rendessero “pronta” per passarci il mese d’agosto con la famiglia. C’erano diversi lavoretti da fare, soprattutto nella zona pergolato, inoltre c’era da rimettere in sesto il giardino e soprattutto la grande piscina, inutilizzata da anni.

Mi hanno mandato le foto, è qualcosa di semplicemente splendido. Ripenso ai miei e la nostalgia mi pervade, pensando a quanto poco tempo abbiano avuto per godersi un po’ di riposo in un posto così bello.

Siamo a luglio e ho pensato di anticipare di una settimana il mio arrivo. Ho scelto il week end sbagliato per partire: i cantieri in autostrada rendono impossibile ogni viaggio, nonostante l’aria condizionata sparata a mille, l’asfalto è rovente e non vedo l’ora di arrivare.

Arriviamo dopo 7 ore di viaggio, prendo la stradina privata che mi porterà al cancello. Cominciamo male: il cancello è spalancato. Si vede che Pluto e Paperino l’hanno lasciato aperto, poco male.

Quando arrivo davanti al pergolato, trovo 2 macchine parcheggiate sotto. Chi ha messo due macchine qui? È una proprietà privata! Comincio a scaricare la macchina. I miei figli, moglie e cane scendono accaldati e stanchi.

Apro la porta di casa e finalmente un po’ di fresco… entriamo e cominciamo a sistemare i bagagli. “ma di chi cazzo sono queste macchine?” Boh, ci penso ma non vedo l’ora di rilassarmi in piscina, poi chiamerò Pluto e Paperino, sicuramente sono le loro.

Sono passati 5 minuti da quando siamo arrivati e apro le persiane della porta finestra su retro, che da sulla piscina. Da li mi arrivano chiaramente rumori, urla di qualcuno che sta giocando in acqua. Vado verso la piscina e vedo che ci sono dei bambini in acqua con degli adulti che stanno comodamente mangiando del cocomero distesi e seduti sulle sdraio (le mie sdraio).

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