L'erba del vicino non è sempre più verde

Storie dal vicinato

Quando ero io l’in*ame

Quando ero infame:

– con i bambini del palazzo avevamo dichiarato guerra agli infami dell’altro palazzo. Ma solo dalle nove alle 12 e dalle 17 alle 19. Negli altri orari, i soldati erano a casa.
– il nostro divertimento era tormentare la vecchia del primo piano che ci bucava il pallone. Il nostro concetto di tormentare, era citofonare e scappare.
– a 4 anni, due bambini del cortile misero terra nella moto di un condomino. Per divertimento, erano piccoli e non capivano. Scoperto dal proprietario fu rimproverato e gli fu detto perché non andava fatto. Poi fu rimproverato dai genitori.
Però…

Però ricordo le sere d’estate a otto anni quando, accidenti, sono le nove e siamo in cortile, in una scatola che ci fa da base segreta!
Siamo come i supereroi dei fumetti!

In silenzio, a mangiare la pizza portata dal figlio del proprietario della pizzeria sotto il palazzo.
A parlare sottovoce, perché altrimenti i genitori ci avrebbero subito riportati su.
A fantasticare piani di guerra mai attuati.
E il pomeriggio merenda dalla migliore amica.
Poi videogiochi a casa di un altro, sempre del palazzo.
E porto io l’acqua per tutti, domani tu, ecco i bicchieri.
Ci ritiravamo sporchi e stanchi dai giochi, felici.
Ogni tanto azzoppati da una caduta.
E il più grande che ci controllava su ordine dei genitori, che a pensarci oggi aveva 12 anni.
Un bambino pure lui, ma lo chiamavamo capo, perché se uno si faceva male lo portava in braccio a casa.
Finti teppisti che giocavano in quel cortile enorme, facendo scherzi, divertendosi, ma mai troppo infami.

Ecco un altro VDI:   Una famiglia di sociopatici

Mai come i bambini di oggi.

Per noi il cortile era un privilegio.
Edit: no, non è un post alla “si stava meglio”, è uno alla “non sono cambiati i bambini, ma i genitori”.
Il “Sono solo bambini, quindi possono urlare alle due e distruggerti l’auto” è una cosa degli ultimi anni.
Il peggioramento dei rapporti tra vicini è dovuto anche alla pigrizia dei genitori di oggi, che non vogliono controllare i figli.
Non è che non sono capaci, sono pigri.
Pensano che poiché sono bambini, allora è tutto dovuto, tutti devono sopportare pure le urla a orari assurdi.
Perché se chiedi cortesemente al vicino di controllare il suo piccolo Attila e ricevi risate in faccia e porte chiuse, è ovvio che non sarete in buoni rapporti.

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