Questa è la storia di un eroe.
Il padre di una mia carissima amica vive in un appartamento in un condominio con parco che usa molto raramente. Un palazzo signorile, di quelli dove regna la pace e che si trovano lontano dal caos e dalla movida. Ma non lontano dai vicini da incubo.
Come tutti i condomini, l’eroe ha un posto auto assegnato che puntualmente viene occupato da altri. In più occasioni in cui sono andata a trovare la mia amica, l’ho sentito lamentarsi ora col dirimpettaio, ora con il portiere, ora con quello di fianco e non sono mancate le telefonate furiose con l’amministratore di condominio.
Le ha provate tutte e per regolamento non poteva mettere catene o dissuasori. Ciò che tristemente ho notato è che tutti lo sbeffeggiano, lo liquidano con frasi tipo: “Chi arriva per ultimo perde il posto, è la vita“.
Eh no, non funziona così. Dovete sapere che è un uomo mite, generoso e umile, di quelle persone capaci di compiere una strage quando accumulano troppo. No, non ha picchiato nessuno né ha rigato la macchina di terzi. Si è comprato una macchina nuova, una Mercedes. Non certo un pandino (che resta una signora macchina).
Ci ha fatto l’assicurazione e adesso la tiene parcheggiata nel suo posto auto senza usarla mai. È un investimento che ora si è potuto permettere e più avanti la regalerà al figlio ed ognuno con i propri soldi ci fa quello che vuole vedete di evitare morali…Poi come dice doc “Dovendo trasformare un’automobile in una macchina del antivicino, perché non usare una bella automobile?”
Il dirimpettaio gli ha fatto i complimenti per l’acquisto, ma erano di quei complimenti passivo-aggressivi. “Devi averla pagata molto“. Lui gli ha risposto: “Chi lavora onestamente avrà sempre il suo posto, è la vita”.
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