Anni fa, abitavo in un piccolo appartamento in una palazzina che formava, con altre tre, un cortile stretto e rumoroso. Quasi ogni finestra dava proprio su questa piccola corte, creando un palcoscenico involontario per ogni avvenimento.
Era estate, e il caldo, soprattutto al sesto piano senza aria condizionata, era davvero insopportabile. Tutti noi eravamo costretti a tenere le finestre aperte per cercare un po’ di sollievo.
Una sera, mentre cercavo invano di prendere sonno, fui improvvisamente svegliato da urla provenienti dal cortile. Non erano urla di aiuto, però, ma di… piacere! I miei vicini, ignari dell’eco che le loro grida assumevano tra le pareti del cortile, si stavano dando da fare con la finestra spalancata.
Lo spettacolo, che si protrasse per un bel po’, divenne ben presto un evento con tanto di pubblico. Uno dopo l’altro, i vicini si affacciarono ai balconi, assistendo alla scena con stupore e un pizzico di imbarazzo. Alla fine, quando tutto ebbe termine, scoppiò un spontaneo applauso, con tanto di fischi e “bravi!” per i protagonisti della serata.
L’indomani, l’argomento era sulla bocca di tutti. C’era chi si scandalizzava, chi trovava la cosa divertente, e chi semplicemente commentava con un sorriso malizioso. Ma una cosa era certa: quella notte, nessuno di noi aveva più avuto problemi a dormire!
Era nata una leggenda. La leggenda della “sinfonia notturna” del cortile stretto. Un aneddoto che ancora oggi, quando ci ripenso, mi fa sorridere.
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