In attesa di entrare nella nuova casa che io e la mia compagna abbiamo comprato e di scoprire che tipo di vicini mi riserverà il futuro, ci accingiamo a lasciare la nostra vecchia sistemazione.
Eravamo affittuari in una casa di corte, tutte persone semplici ma di cuore, di cui porterò un bellissimo ricordo… e poi c’era lei.
La mia dirimpettaia.
Affittuaria come me, si trasferì in quella casa più o meno nel mio stesso periodo, insieme ai suoi due most… ehm, figli di Sat… no, adorabili cucciolotti. Due chihuahua che ad ogni minimo rumore o movimento iniziano un ciclo di 10 minuti di latrati.
Vabbè, i cani sono cani, non è che ci si possa fare più di tanto (anche se starebbe al padrone educarli) e in fin dei conti sono piccoli, ci si abitua, ci si passa sopra.
Quello a cui non ci si abitua sono le sue urla, totalmente inefficaci per zittirli! Un concerto di “Aòòòòòòò BASTAAAH!” e “UEEEEEEE… È!” col suo vocione, molto più fastidioso dei cani.
Poi, in casa sua non prende bene il cellulare quindi lei ha l’abitudine, estate o inverno che sia, di uscire fuori e sedersi sul gradino davanti alla mia porta d’ingresso a parlare per ore ed ore, con il suo vocione che rimbomba dappertutto, fumando come una turca e lasciando cenere e mozziconi.
A nulla sono servite tutte le lamentele, anzi no… bugia!
Ad un certo punto ha deciso arbitrariamente di piazzare un vaso bello grande di terracotta, di quelli da esterno, pieno di sabbia, di fianco alla mia porta di ingresso, per spegnerci dentro i mozziconi.
Dulcis in fundo, durante le sue ore di chiacchierata al telefono ingurgita molta aria, per cui alla fine di ogni chiamata seguono buoni 10 minuti di sonori rutti che riecheggiano per la corte, modo che lei ha di stabilire il suo dominio su quei luoghi.
Come se non bastasse, qualche mese fa l’ultima: ha deciso di farsi costruire una specie di box recintato che invade il territorio mio e dell’altro vicino di porta, sotto alla finestra del suo bagno.
Il disagio sta nel fatto che se prima potevo entrare con il motorino in quella specie di corridoio che separa il vicolo dalla corte, girare e parcheggiarlo in uno spazietto di mia competenza, ora non ci riesco più.
Trovai il tizio intento a costruire quest’amenità rincasando, aveva praticamente finito. La signora dell’altra famiglia era sull’uscio e osservava arcigna la scena, mentre la nostra VDI la guardava con aria di sfida.
Vedendomi arrivare la signora fece uno scatto in avanti e disse: “Eh, ma a loro avete chiesto se dà fastidio?”. La risposta immediata fu: “Ma scusate, lui è un affittuario, mica il proprietario! Vabbè… comunque vi dà fastidio?” (qui al sud è comune dare del “voi”), non potetti far altro che rispondere: “Signora, ormai già ha fatto tutto, che senso ha chiedermelo adesso? E comunque anche se non sono il proprietario qui ci abito”.
Ingenuamente pensai che quel box fosse per i cani, per fargli prendere un po’ d’aria e magari farli calmare, ma quanto mi sbagliavo!
In quel box di legno e rete metallica, altezza 80cm al massimo, cancelletto apribile dall’esterno lei doveva mettere LO STENDINO!!! PERCHÈ? CHE MOTIVO C’ERA?
A mai più rivederci VDI, spero che i suoi cani stiano segretamente escogitando qualche piano per vendicarsi di tutti gli urlacci.
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