Suono il campanello di PDM, sentiamo la musica che si abbassa e proprio lui, PDM, si avvicina e chiede: “Sì, ho capito, è tardi ma hai rotto il ca**o”.
Vedo Pietro diventare viola. Sferra un calcio alla porta che quasi la sfonda. Improvvisamente la musica si spegne. PDM apre imbufalito e convinto che sia stata io, ma si trova davanti la bestia di 1 metro e 90. “Quindi?“, gli chiede Pietro.
PDM lo guarda con sfida ma Pietro lo afferra per il colletto, lo trascina sul pianerottolo e lo mette schiena al muro. Vedo PDM sbiancare, prova a balbettare qualcosa ma non riesce. Non si dicono altro.
Pietro gli dà due buffetti sulla guancia, poi lo prende di nuovo di peso e lo spinge verso i suoi amichetti che nel frattempo osservano la scena dall’ingresso. Tutti terrorizzati.
Da quel giorno PDM non ha più disturbato. Pietro viene da me ogni due settimane e sta pensando di trasferirsi qui. Ha fatto più lui in 5 minuti che tutte le persone cui ho chiesto aiuto per mesi.
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