L'erba del vicino non è sempre più verde

Storie dal vicinato

Una coppia di imbecilli

Nel 2016 mi sono trasferita a Milano dal profondo sud per ragioni di lavoro.

Sapete, quelle situazioni in cui devi trovare il primo appartamento in posizione strategica per i mezzi, a prezzi “ragionevoli” e possibilmente in zone non malfamate?

Bene, avevo trovato un compromesso. Un appartamento delizioso in una zona residenziale.

Tutto più o meno a posto, tranne quella coppia di imbecilli che confinavano con il mio appartamento.

Una felicità ostentata da Mulino Bianco che, per carità, buon per loro, ma avevano il maledetto vizio di scherzare rumorosamente, con quelle vocine gnegnegne a tutto volume mentre si rincorrevano per casa trascinandosi dietro sedie, tavoli, comodini, oggetti vari e cose così.

Non c’era serata in cui potevo contare su un po’ di silenzio, perché fino a mezzanotte questi facevano i cretini come due trottole impazzite.

Lei urlava facendo le vocine, lui faceva altrettanto.

Sì, sono andata più volte a chiedere di finirla, mi apriva sempre lei e si scusava, ma ricominciavano subito. Alle volte ho bussato al loro muro. Niente. Li incontravo per le scale e usavo le buone maniere. Mi ridevano in faccia, si guardavano e scoppiavano a ridere. “Sa, signora, noi siamo solo un po’ matti e ci vogliamo bene”.

Io amo il mio uomo, ma questo non mi autorizza a rompere il cazzo ai vicini.

Ecco un altro VDI:   Il vicino gattaro

Bene, una notte, esasperata, chiamo la polizia. All’inizio tentennano, mi dicono che sono sotto organico ma io insisto e dico loro che sono esasperata.

Glielo dico con le lacrime che scendono dal nervoso. Dopo circa un’ora (verso l’1) sento arrivare gli agenti. Li sento bussare al loro appartamento. Sento lei con quella vocina: “Chi èèèè?”“Polizia, apra per favore”.

Si scopre che avevano diversi precedenti e che erano già attenzionati dalla Questura.

Lei per merce contraffatta (da quel che ricordo), lui per aggressione. Insomma, al mattino dopo li ho visti sloggiare con 4 valigie pienissime.

Mi sono benedetta da sola.

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