L'erba del vicino non è sempre più verde

Storie dal vicinato

Vdi cambia la vita

Non riesco neanche a prendere il fiato per dire la prima parola che A. comincia a lanciarmi addosso di tutto, mentre io cerco di schivare le cose che mi lancia e cerco di dire, semplicemente “nessunoooo“. Non ho visto nessuno, che ti è preso???? Ohhhh

Alzo la voce, perchè A. si è fatta aggressiva e viene verso di me cerca di darmi delle sberle o dei pugni, riesce anche a colpirmi dietro la nuca. Faccio per proteggermi e cerco di fermarla, ma è una furia. Urla e basta, non ascolta. Provo a dirle di calmarsi, che ne parliamo, provo a farla ragionare, ma non ci riesco, o meglio, lei non riesce. La provo a prendere per i polsi, fermando le mani. Rimedio una serie infinita di calci. Urla, ancora.

La scena è surreale perchè devo pensare a difendermi senza capire perché sono attaccato. È totalmente in preda all’isteria, urla, singhiozza, mi da del porco, del viscido insistendo sul presunto mestiere non proprio edificante di mia madre. Me ne dice talmente tante, che, giuro non ci sarebbe abbastanza spazio per scriverle tutte.

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Sempre urlando e piangendo afferra il mio telefono sul tavolo e me lo lancia con tutta la forza che ha in corpo. Telefono di un mese, in mille pezzi. Vuole andare via, provo a trattenerla ma lei minaccia (urla) di chiamare i carabinieri. La lascio (anche perchè, nel frattempo, continua a riempirmi di calci).

Appena lei esce (non so come faccia la porta blindata a reggere l’urto) corro dalla vicina. È ancora nel suo giardino che si sta “gustando” la scena. Ora urlo io “che cazzo le hai detto?”

Lei: “che l’altra sera hai visto una bionda e vi ho sentiti, i gemiti e il letto che cigolava. È una brava ragazza, non si merita uno come te che la fa soffrire”

Giuro che avrei voluto saltare la rete e metterle le mani addosso.. .urlo, sempre più forte. Vi ho risparmiato gli insulti prima, ora non sto a raccontare tutta la litigata, perché è durata almeno 20 minuti, con tutto il vicinato fuori che assisteva. Le ho urlato di tutto perché quello che ha raccontato è assolutamente falso.

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Posso dirlo tranquillamente, protetto anche dall’anonimato: non ho mai tradito, mai, ma non solo: non ci ho mai neanche pensato. Durante la litigata con la vicina, ho fatto mente locale: l’unica persona che ho visto, è stata mia sorella, passata da me, 10 minuti in settimana.

Quanto ai rumori, non lo so proprio, li per li, non mi faccio domande. Mi preoccupo di risolvere la situazione. Non ho il telefono, prendo la macchina e corro da mia sorella. Arrivo da lei e spiego la cosa. Lei incredula. Telefona alla mia compagna per spiegare. A. non risponde. Ormai è sera, vado da lei, mi faccio i miei 80km, arrivo, suono e lei non mi apre. Continuo a suonare, lei mi urla di andarmene da dietro la porta, ma io insisto.

Dopo 20 minuti, più o meno, arriva una pattuglia dei carabinieri. Li ha chiamati lei, dicendo che la sto molestando. Mi identificano, spiego la cosa, mi invitano ad andarmene. Torno a da mia sorella. È notte. Lei ha scritto un messaggio ad A. e le ha detto che sicuramente c’è un equivoco. Le spiega che si era recata a casa mia. A risponde con qualcosa tipo: tipo “stai cercando di coprire quella merda di tuo fratello: tu sei bionda, la vicina mi ha detto che la tizia che si è sc*pato è mora, con i capelli lunghi”. A quel punto, A. blocca anche mia sorella.

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Cazz, l’ennesima falsità da parte della vicina.

continua su pagina 3

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