Tutti abbiamo la vicina superstar. Voi no? Invidiatemi.
La tizia ha 40 anni e vive sola, con una certa fissazione per la musica di me**a e per le lagne di Laura Pausini.
Quando torna dal lavoro, verso le 18, mi deve scartavetrare l’apparato riproduttore con intere discografie della cantante di Solarolo, poi gli inascoltabili ultimi album di Eros Ramazzotti, quello schifo che è la discografia solista di Piero Pelù e robaccia neomelodica che giuro, Cristo Dio, non capisco come faccia ad avere un seguito.
Okay, essendo un musicologo prendo troppo seriamente i gusti della gente, ma qui si tratta di una vicina con un vizio del ca**o di imporre a me i suoi gusti di me**a.
Non direi nulla, tuttavia, visto che lo fa dalle 18 fino alle 20 circa e non rompe mai durante la notte.
Tranne quel mercoledì in cui alle 23:45 sentiamo musica a tutto volume con una voce fuori campo. Era lei, improvvisamente superstar, che cantava al karaoke.
Volume al massimo, “sa sa prova sa”, il feedback del microfono, poi le note di Luce (Tramonti a nord est) di Elisa. Cantata malissimo, naturalmente, senza mai azzeccare mezza nota e mezza battuta.
Finisce la musica. Lei dice: “Grazie a tutti” ad un pubblico inesistente.
Non sento commenti, nemmeno la presenza di qualche ospite. Nessuno. Lei ripiomba nel silenzio.
Così, voleva svegliarci tutti.
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