Quest’anno negli USA c’è stata tanta neve come non se ne vedeva da più di un secolo, perfino dove vivo io, dove d’inverno raramente la temperatura scende sotto i 10 gradi, è nevicato tanto.

Un sabato, dopo una bufera durata tutta la notte, guardo fuori da una finestra a piano terra: tutto è ricoperto da oltre un metro di neve, ringrazio di non dover andare a lavorare e chiamo mio marito a cui, appena vista la scena, si illuminano gli occhi con quello sguardo tipico dell’uomo di mezza età colpito dalla “sindrome di Macho man”.

Mi dice che vuole spalare il vialetto.
Gli rispondo che se esce là fuori nemmeno Messner potrà ritrovarlo e che abbiamo generato due figli che sarebbero ben lieti di venire ad aiutarci, senza contare la figlia che con un grido potrebbe ripulire tutto il quartiere dalla neve; mi guarda indignato rispondendo che non siamo così vecchi da aver bisogno dell’aiuto della prole per un po’ di neve sul vialetto di casa e che ci penserà lui.
Sospiro ed assumo la tipica espressione da martirio di una santa minore oggetto di tanti quadri rinascimentali, il mio consorte declama che gli serve l’abbigliamento adatto e sparisce nei meandri della casa, ricompare dopo qualche minuto tenendo sottobraccio un reperto archeologico di cui avevo dimenticato (o rimosso) l’esistenza: la sua tuta da neve color puffo comprata almeno vent’anni fa e tenuta sottovuoto da allora; inizia ad aprire il sacco con grande fatica sotto lo sguardo scettico dei gatti ma a metà operazione si ferma perchè si sentono voci e rumori provenire proprio dal nostro giardino.
Ci avviciniamo ad una finestra e vediamo i quattro studenti universitari che sono venuti ad abitare nella nostra strada da qualche mese, a dire il vero vediamo solo cappelli e delle tute da neve in tessuto tecnico pronipoti dell’obbrobrio che voleva indossare mio marito (che nel frattempo si è rabbuiato), ma riconosciamo le voci; i ragazzi sono armati di enormi pale da neve e stanno spalando il nostro vialetto ad una velocità impressionante, infatti in pochi secondi sono già arrivati alla porta.
CONTINUA SU PAGINA 2

Page: 1 2

Leggi l'articolo completo
Vicino

Recent Posts

Gentile, ordinata, sorridente.

Sara era il tipo di coinquilina che non ti dà mai un motivo concreto per…

55 anni ago

Condividevo casa con Andrea.

Coinquilino apparentemente normale, tendenzialmente silenzioso, lavorava da casa, mangiava pasta al pesto tre volte a…

55 anni ago

Convivevo con Paolo.

Convivevo con Paolo. Trent’anni, educato, informatico, zero conflitti. Uno di quelli che non danno mai…

55 anni ago

La signora Marilena

La signora Marilena abita al piano sopra il mio. Vedova da anni, sorriso perenne, voce…

55 anni ago

All’inizio pensavo fosse un caso.

All’inizio pensavo fosse un caso. Una banana sparita. Un uovo in meno. Una birra che…

55 anni ago

Non perché sia gentile.

Il signor Gervasio abita al piano terra, proprio accanto all’ingresso del palazzo. E questa cosa…

55 anni ago