Qualche sera dopo, stessa identica storia, solo che mi becca mentre sto dalla mia compagna alla quale racconto la cosa. Lei mi conosce e non è assolutamente gelosa, anzi, mi invita a non essere scontroso. La cosa non mi piace, ma cerco di mettermi in modalità “vicino gentile” e le rispondo. Le dico che passerò la sera dalla mia compagna e la vicina sembra molto infastidita dalla mia risposta. Mi saluta rapidamente e la conversazione dura solo pochi secondi.
Purtroppo in quel momento non avevo ancora ben capito cosa stava succedendo: ingenuamente pensavo che la vicina volesse solo essere gentile e non capivo le sue intenzioni. Qualche sera dopo, infatti, ennesimo messaggio; “ciao, che fai? Io mi sto annoiando”. Tutti i suoi messaggi cominciavano allo stesso modo, chiedendomi cosa stessi facendo. Quella sera le rispondo e cerco d’indagare sulle sue vere intenzioni. Non mi limito alle sillabe con cui rispondevo in precedenza ma cerco d’intavolare una discussione.
Lei ci mette poco ad arrivare al punto e mi fa capire che vive con questo ragazzo, che ha avventure in continuazione con altri uomini e che le interesserebbe approfondire la “nostra conoscenza”. È molto diretta e io altrettanto direttamente le faccio capire (cercando di usare il tutto il tatto possibile) che la cosa non mi interessa.
Alla fine le dico che possiamo essere buoni vicini, vederci anche per bere qualcosa, con lei e il compagno, ma nulla di più di questo. La cosa sembra essere finita. Sono abbastanza soddisfatto per aver sistemato la questione ed essere riuscito a non offendere o urtare la sensibilità della ragazza, soprattutto perché non è esattamente una sconosciuta, ma una persona che abita dove abito io e con la quale, volente o nolente, avrò rapporti (di vicinato 😅) in futuro.
Il giorno dopo è un sabato. Con la compagna decidiamo di passare il week end da me. Io l’aspetto a casa, lei sta per arrivare quando decido di uscire e andarle incontro per aiutarla con tutte le borse, che puntualmente si porta dietro quando viene da me.
Arrivo al cancello e non faccio in tempo a realizzare bene: vedo il compagno della vicina con un piumino bianco aprire il cancello come una furia, la vicina dietro di lui. Ha in mano un telefono con una cover bianca e rossa. Sembra un treno mentre attraversato il cancello viene verso di me ed il telefono sembra la locomotiva. Mi sta riprendendo e per poco non me lo mette in faccia mentre indietreggio. Comincia a urlare e dice “ripeti quello che hai detto a ******* se hai il coraggio, ora, dillo adesso”. Continua a cercare di venire verso di me e riprendere tutto, mentre io continuo a indietreggiare.
Mi rendo conto che sul momento non riesco neanche a dire una parola, o meglio, ci provo, ma la cosa si svolge in pochi secondi e non riesco, li per li, neanche a capire cosa cacchio voglia questo tizio. Appena ripresa un attimo di lucidità, quando mi accorgo che è troppo vicino, gli faccio volare il telefono colpendogli una mano e lui prova a colpirmi.
Non ho paura di fare a botte, anche perché il tizio è la metà di me, solo che non riesco veramente a capire. La sua compagna urla, si è spostata dietro di me e ha recuperato il telefono. Mi accorgo che continua a registrare mentre io le do le spalle e il fidanzato si butta su di me nel tentativo, ancora, di colpirmi. Ora, non so bene come siano andate le cose, davvero, non mi rendo conto perfettamente. Se devo fare un’analisi lucida di cosa sia accaduto, non riesco bene a farla, ma quando prova a darmi un pugno dritto in faccia, risco a schivarlo e mi arriva dietro la nuca. Sento la botta, quasi stordente, ma reagisco afferrandolo e buttandolo per terra.
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