Questa cosa è successa a mio figlio 4 anni fa circa. Ai tempi era minorenne. Ve la racconto non per come me l’ha raccontata lui, ma per come l’ha raccontata a me la madre dell’altro ragazzo protagonista della storia.

Dicevo che mio figlio ha 17 anni e si deve recare da un compagno di classe per studiare. Non era mai stato a casa sua, quindi si accorda con il ragazzo (G) che gli spiega dove abita. Quando mio figlio giunge sul posto, si trova con una serie di villette e casette tutte uguali. Sa il numero civico, ma non riesce a trovarlo, quindi videochiama l’amico… e qui cominciano i problemi.

Mio figlio, in videochiamata, alza il telefono per far vedere a G dove si trova effettivamente e così facendo riprende alcune delle casette che ci sono in quella via. L’amico riconosce il posto e gli dice “si, sono in quella casa li, davanti c’è quella macchina rossa, aspetta che mi affaccio“.

A quel punto mio figlio, sempre con il telefono puntato verso una delle case, sta per chiudere la videochiamata ma improvvisamente esce una donna che tiene per mano un bambino e comincia ad urlargli contro:

“hey, che caz*o fai? Perché stai riprendendo casa mia?”

Mi figlio spiega che non sta riprendendo ma sta videochiamando l’amico (ecco, mi ha tranquillamente confessato che usa un linguaggio piuttosto “fiorito” perché esordisce con un: “oh, che ca*zo vuoi?“)

La donna continua: “no, tu stai controllando, sicuramente qualcuno ti ha mandato a controllare le case per poi svaligiarle, vieni dal campo Rom, vero?”

Lui si mette a ridere: “no, non sono un ladro, riprendevo la casa per far vedere al mio compagno di classe dove mi trovavo, non vengo dal campo Rom, abito qui vicino”.

La donna però non ne vuole sapere e continua ad insistere: “bastar*o, ladro maledetto, ti faccio arrestare, adesso aspetti qui che chiamo la polizia”.

Nel frattempo G, sentendo le urla della donna scende in strada. Subito prova a spiegare alla signora ma questa insiste dicendo che lui ha fatto delle foto alla casa e l’ha fatto per capire come entrarci. G conosce la signora ma quando prova a spiegare la cosa, lei se la prende anche con lui:

Ahhhh bravo, e tu sei amico di certa gentaccia, adesso lo faccio arrestare, poi ne parliamo”. Lascia la mano del figlio per comporre il 113 con il suo cellulare, ma a quel punto il bambino che avrà 7 o 8 anni, sentendosi libero urla: “lascia stare mia madreeeee!!!!!” poi si scaglia contro mio figlio cercando di buttarlo per terra.

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Vicino

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