L'erba del vicino non è sempre più verde

Storie dal vicinato, vicini incivili

Vita come nei film

Alle 8 puntuali del sabato, vengo svegliato da urla. Urla di donna fortissime.

Mi sveglio nella solita maniera in cui si sveglia Mia Wallace dopo la siringa di adrenalina dritta nel cuore.
(Più tardi ho visto che l’appleWatch ha rilevato un picco di 157 BPM. Credo di non esserci mai arrivato neanche con la mia migliore performance sessuale a quei battiti).
Dopo il primo smarrimento, metto a fuoco il suono e sento che non sono richieste di aiuto, ma insulti.
“SCEMO”, “STUPIDO”, “BISCHERO”,“RINCOGLIONITO”, “LO VEDI NON VALI NULLA!”.
Un escalation di insulti che se fossero stati conditi da qualche bestemmia avrebbero fatto impallidire il maestro Mosconi, pace all’anima sua.
Ci metto poco a capire che è la megera che inveisce contro l’equivalente del Maestro Splinter, ma strafatto d’erba dopo aver bevuto 4 old fashioned.
Tento di riaddormentarmi, ma è impossibile.
Decido di “pisciare il cane” facendo una passeggiata in uno dei campi intorno casa, ettari di campi in cui alleviare i miei timpani, dopo aver preso 2 pezzi dolci e 1 cappuccino al bar.
Apro la porta, sto per aprire il cancellino e mi si para davanti la versione geriatrica di Lord Voldermort.
Inizia un discorso futile e a tratti delirante, passando di palo in frasca, partendo dal fatto che lei ha alcuni acciacchi per poi finire a spiegarmi che ogni tanto si arrabbia con suo marito per delle, a detta sua, “bischerate”, tipo che si è cacato addosso.
La confidenza è poca, potrebbe essere mia nonna e in più la mia estrema educazione mi portato a pensare, “fatti i cazzi tua”.
Che carina“, penso…
Sarà una cosa sporadica e si è anche premurata di venirsi a scusare.
Sorrido, annuisco, mentre penso a cosa scegliere tra 2 paste con ripieno diverso, tipo crema e cioccolata, e mi preparo ad andare via….alla grande ma lei inizia a stilare una delirante lista di “diritti” acquisiti che pensa di avere, nonostante i confini ben delineati, come ad esempio entrare nel suo garage dalla porta che affaccia sul mio resede, piuttosto che dal basculante lato strada, che deve comunque aprire per uscire.
Oppure scendere tranquillamente nel mio giardinetto ogni qualvolta le cade una molletta per i panni….
La cosa va avanti per almeno 90 minuti…quando riesco a liberarmi mi sento provato e sporco, per via di tutti quei pensieri sulle modalità di occultamento di un cadavere.
Quei pensieri si sono ripresentati quando me la sono trovata in salotto per chiedermi “cosa stessi cucinando con un profumo così buono”. A quel punto ho pensato che era bene mettere le cose in chiaro, in maniera educata, ma decisa.

Continua….

Lascia una risposta