Casa affittata a me e altre tre studentesse.
La madre del proprietario, nostra vicina, chiama il figlio per fargli presente che facevamo entrare uomini loschi in casa sua a tarda notte, insinuando che una di noi, o tutte, praticassimo il lavoro più antico del mondo.
“Gli uomini loschi” ero io che andavo a correre dopo cena con tutone e felpa con cappuccio. Ci abbiamo messo settimane di agguati a sorpresa del proprietario per capirlo.
L’ultima, in ordine temporale, e anche perché sennò il post è troppo lungo (ma ne avrei tanteeeee altre) è sicuramente la più significativa per questa rubrica.
Mi trasferisco in questo appartamento e tutti i vicini (compresa la proprietaria) mi avvertono del fatto che l’ex inquilina era fuori di testa.
Eh vabbè penso. Poi capisco.
La suddetta inizia a perseguitarmi finché, un giorno, si presenta alla porta dicendomi che dovevo purificare l’appartamento dalle presenze maligne. Sguscia agilmente dentro casa e nota il mio gatto nero e varie statuine di personaggi di anime (cartoni giapponesi) dalle fattezze piuttosto demoniache.
Da allora, per mesi, abbiamo trovato cartelli attaccati al portone con su scritto “qui dimora il diavolo”.
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