Cercherò di scrivere un post leggero nonostante l’argomento non lo consenta e il ricordo di quei mesi aleggi ancora come un momento di stress (forse l’unico) per il condominio. Quindi mi scuso se riderete meno o non riderete affatto.
Era appena andata via LEI la ballerina di lap dance, la vicina di casa eroticamente perfetta, che ogni condomino uomo possa aver mai sognato; ci stavamo asciugando le lacrime e cercando di rimettere insieme i cocci di una vita che sembrava non avere più senso nonostante fossimo tutti comunque sollevati dalla dipartita di Zoran.
Zoran il barbaro, Zoran il distruttore, ma per lui è necessario un post tutto dedicato.
Dicevo… ancora con gli occhi gonfi di lacrime e sognanti per le splendide performance regalate gratuitamente (!!!) in quei 2 anni, vediamo nuovamente alzarsi quella persiana e uscire in terrazza una ragazzina mora con la mamma.
Lei, 18,19 anni, incinta, il visino rassicurante e l’espressione un po’ spaesata.
La mamma, questo me l’hanno raccontato, qualche giorno prima parlò con l’agente immobiliare e disse: “questa casa va ben, la me tosa e el so moroso qui i starà ben”.
La mamma chioccia, titolare di un’impresa della zona, aveva pensato a tutto, voleva far trascorrere alla figlia una gravidanza tranquilla in intimità col suo moroso, fino alla nascita del bambino… che cara donna. Poi stava progettando di ampliare la casa di famiglia e vivere tutti insieme come nelle favole.
Ma non stava per vivere una favola; si trattava di una storia dai toni più noir.
Aveva infatti sottovalutato una cosa, fondamentale, quando pensava alla parola “tranquillità”.
Il moroso.
Lui.
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